CONAN IL DISTRUTTORE

Negli anni compresi tra la scomparsa di Atlantide negli oceani e la nascita dei figli di Ario, ci fu un'era incredibile in cui splendidi reami sorsero in ogni parte del globo. Da uno di questi venne Conan, con la sua spada cimmerica. Io, il suo storico, sono l'unico a conoscere bene la sua saga. Lasciate quindi che vi racconti i giorni della sua grande avventura.

"Mi sa che abbiamo fatto arrabbiare quel mercante." "E ne sei sorpreso?" "Non gli abbiamo mica rubato tutto." "Perché c'è mancato il tempo."

"Ma perché ci vogliono ammazzare?" "Forse vogliono solo catturarci... e torturarci a morte!"

"Tu sei un Cimmerio. I Cimmeri non hanno governanti. Tu sei un barbaro. Vivi libero, senza padroni. Non devi fedeltà a nessuno. Non è così?" "E' così e così sarà sempre."

Quello che voglio... tu non puoi darmelo.

A che serve la spada contro la stregoneria?

Questo è un gioco magico e bisogna combattere usando la magia.

"Mi servi." "Sono pronto."

E' esattamente quello che avrei fatto io... esattamente.

"Sembra che niente ti faccia male." "Solo il dolore."

Crom!

Ora basta parlare!

E fu così che Conan continuò a piangere la perdita della sua Valeria. A lungo egli inseguì l'avventura in terre lontane. E non si curò delle ricchezze, del potere e della gloria. Ma poi, finalmente, trovò il suo regno e sulla sua fronte corrucciata fu posta la corona che gli spettava.