Ultimo aggiornamento:
30/04/2024
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IL PONTE SUL FIUME KWAI

Anno: 1957
Regia di: David Lean
Genere: Guerra
"Qui giace... accidenti, chi è che abbiamo seppellito?" "Thompson." "Ah, è vero. Qui giace il soldato John Thompson, matricola 1234567 dei fucilieri di sua Maestà il Re o la Regina. Morto di Beriberi nell'anno 1943 per la grandezza di... ma perché è morto?" "E piantala, non ridere di un morto." "Non è di lui che rido. Comunque, dorma in pace... che di pace ne ha avuta poca da vivo."
Tu sei onesto come sei comandante.
Voglio ricordarvi il motto del generale Yamashita... lavorare in letizia.
"Le probabilità di salvezza fuori di qui sono circa l'1 per cento. Ma potrei aggiungere una cosa?" "Prego." "Per chi resta qui, sono anche di meno. Ha visto il cimitero? Gliene da un'idea. Abbandonare la speranza di fuggire significherebbe accettare... una sentenza di morte."
"Normalmente so anch'io che il dovere di ogni prigioniero è quello di tentare la fuga. Ma noi altri siamo legati da una curiosa circostanza che naturalmente lei non può conoscere. A Singapore, noi ricevemmo l'ordine di arrenderci. L'ordine, badi bene. Quindi per noi la fuga sarebbe una violazione della legge militare. Chiaro?" "Scusi, Colonnello, ma non ho capito bene. Lei dunque si attiene sempre alla legge, costi quello che costi?" "Senza legge per me non esiste neanche civiltà." "Appunto... qui la civiltà non esiste." "Ragione di più per portarcela. E adesso basta su quest'argomento, signori. C'è altro da discutere? Allora, mi pare che siamo d'accordo. Dovrà andare tutto alla perfezione come se fossimo in una caserma. E ricordino questo: gli uomini devono avere la convinzione d'essere comandati ancora da noi e non dai giapponesi. Finché avranno questa convinzione saranno dei soldati e non degli schiavi. Ne conviene, comandante?" "Beh, le auguro che i suoi soldati restino soldati... io però mi considero uno schiavo. Creda, niente di più." "Strano tipo, sarà che in America..."
Il tempo è poco e quindi i vostri ufficiali dovranno lavorare con voi. Ed è anche giusto. Perché sono loro quelli che vi hanno tradito. Perché vi hanno fatto arrendere. E sono loro che vi hanno detto che era meglio vivere da schiavi che morire da eroi.
Una sola è la legge per il soldato... il suo onore!
"E' in gamba il vecchio... e ha fegato." "Sì, come quelli della carica dei 600."
Hanno fatto una pazzia. In ogni caso, però, li devo ammirare. Perché, per un attimo, tra la fuga e la morte... sono tornati soldati.
Ma saranno pazzi... o lo sono io?
La stima è alla base del comando.
Io li conosco i soldati... devono sentire l'orgoglio in quello che fanno.
C'è sempre qualche imprevisto, vero?
"Senta una cosa... sarebbe capace di usare questo a sangue freddo?" "Beh, me l'hanno insegnato." "Non mi sono spiegato... saprebbe usarlo a sangue freddo, saprebbe uccidere senza esitare?" "Non so rispondere, è una cosa che mi sono chiesto parecchie volte anch'io, colonnello." "E se la sentirebbe?" "Francamente non lo so, mi ci dovrei trovare per saperlo. Certo non è facile per me pensare che uccidere non è un delitto." "E' un antico problema."
Nessuno di noi può sapere come si comporterà finché non ci si trova.
"C'è un inconveniente. Dicono che dato il tempo limitato, fargli fare dei lanci adesso non è consigliabile." "No?" "No, perché con un lancio c'è la probabilità del 50% di farsi male, con due l'80% e con tre è quasi sicuro. Insomma, dicono tutti che la cosa migliore, nel caso qui di Shears, sarebbe... sperare nella fortuna e buttarsi." "Col paracadute o no?"
Coraggiosi ad ogni costo. Per cosa? Per morire da eroi, anzi da gentiluomini, quando quello che importa è vivere da esseri umani.
Non ho mai desiderato altra vita. Ma purtroppo... a un certo punto ci si accorge d'essere più vicini alla fine che al principio... e allora... uno si chiede... a che cosa è servita la propria vita. Quale traccia resterà sulla terra della propria esistenza. E se ne resterà traccia... specie pensando a quello che hanno raggiunto gli altri. Certo non sono pensieri molto allegri. Ma a volte mi vengono e non riesco più a scacciarli... da un pò di tempo.
Adesso che questo lavoro è finito, è probabile che qualcuno di voi provi come un senso di vuoto. Ma è comprensibile. E' una reazione molto naturale. Un giorno, però, fra un mese, fra un anno, quando con l'aiuto di Dio tutti tornerete alle vostre case, vi sentirete molto orgogliosi di quanto avete fatto qui in condizioni tanto difficili. E questo può essere e anzi sarà un esempio per tutti gli inglesi, soldati o borghesi che siano. Voi vi siete fatti onore e in questo modo avete trasformato una dura sconfitta in una vittoria. Mi compiaccio con voi. Viva il Re.
Pazzia...