Ultimo aggiornamento:
30/04/2024
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IL PRIMO RE

Anno: 2019
Regia di: Matteo Rovere
Genere: Storico
Un Dio che può essere compreso non è un Dio. William Somerset Maugham
Vieni. Varca il fuoco. Se credi davvero che questo sia il tuo destino. Possa la terra ricoprire di spine il tuo sepolcro, o Cai... e la tua ombra sentire per sempre la sete. E non siedano i Mani accanto alle tue ceneri e il vendicatore atterrisca le tue turpi ossa col suo lamento di cane digiuno. Sia tuo tumulo una vecchia anfora col collo mozzato e tutti colpiranno quella tomba con sassi appuntiti, se empio sfiderai il fuoco del Dio, e cadranno contro di te per sempre parole maledette.
Guardate al vostro re. Non siete più bestie. Siete uniti, siete un gruppo che presto avrà la sua terra. Chi vuole allontanarsi lo faccia ora. Chi vuole sfidarmi di nuovo lo faccia ora. Chi resta e si sottomette sarà i miei occhi quando non ci sono, le mie orecchie mentre dirmi, il mio cuore se mi attaccano in battaglia. Saremo noi la paura, saremo noi il terrore che non fa dormire la notte. Noi sopravvivremo... oggi... domani... e fino al giorno in cui siederemo accanto agli Dei.
Identico è l'ordine che regola il cielo e gli esseri viventi. C'è scritto il destino nelle viscere di chi vive. Due uniti come uno, come la foglia e il suo dorso. Fratelli. Tra loro due c'è un re. Fonderà un impero nuovo, come mai il mondo ne ha conosciuto e come mai ne conoscerà negli anni a venire. Il re verrà ricordato nel tempo, anche dopo la sua morte, come un Dio. Stuoli di uomini inseriranno ai suoi comandi, unendosi e proteggendosi tra loro da servi che erano. Di due ne resterà uno. La foglia si staccherà dal suo dorso. Su una splenderà la luce, l'altra scivolerà nel buio eterno. Di due fratelli ne resterà uno. Il fratello ucciderà il fratello e solo da quel sangue nascerà il re. Quel sangue fraterno sarà la sua forza e la sua benedizione.
Se rispettare il volere degli dei vuol dire uccidere mio fratello, allora io sono il solo Dio che riconosco.
Io sono il mio destino.
Il potere si regge sulla paura.
Il destino che gli dei hanno scelto si è compiuto. Ci uniremo a chi non ha più nulla e tutti i popoli intorno al Tevere faranno parte di questa stessa alleanza. Ma questa città nasce dal mio dolore e dal sangue di mio fratello. La sua anima di notte busserà alle nostre porte per ricordarci qual è il prezzo del futuro. E voi, dei, oscurate i miei occhi perché non vedano quello che la mia spada ha fatto. Avrei voluto morire io. Che questo sangue fraterno che bagna la nostra terra sia duro come la pietra, e che vi sia incisa sopra una sola parola che riecheggi nella mente di ogni uomo che oserà solcarla, attaccarla o chiedere asilo.
Tremate... questa è Roma.
Dopo la fondazione, Romolo riunì gli uomini erranti, i poveri, gli assassini espulsi dalle città. Diede loro la forza, e disse che non avrebbero avuto pietà di nessuno. Plutarco