Ultimo aggiornamento:
30/04/2024
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L'ULTIMO SAMURAI

Anno: 2003
Regia di: Edward Zwick
Genere: Avventura
Dicono che il Giappone è nato da una spada. Dicono che gli antichi dei hanno immerso una lama di corallo nell'oceano e che al momento di estrarla, quattro gocce perfette sono cadute nel mare e che quelle gocce sono diventate le isole del Giappone. Io dico che il Giappone è stato creato da una manciata di uomini coraggiosi, guerrieri disposti a dare la vita per quella che sembra ormai una parola dimenticata... onore.
"Io ho nove vite ma ho anche qualcos'altro, ho un buon lavoro per tutti e due e Dio solo sa se molto presto non te ne servirà uno." "Che tipo di lavoro?" "Il solo lavoro che sai fare bene, ragazzo mio. Un lavoro da uomini."
Quanti altri autentici eroi ha nella sua lista?
"E' samurai!" "Samurai?" "E' quello che voi definireste un guerriero."
"Lasciamoci il passato alle spalle." "Volete che io uccida i Nippo? Ucciderò i Nippo." "Non vi chiedo di uccidere nessuno." "Volete che io uccida i nemici dei Nippo? Ucciderò i nemici dei Nippo. O i ribelli, o i Sioux, o i Cheyenne... per 500 dollari al mese io uccido chi vi pare. Ma ricordatevelo bene. Ucciderei volentieri voi gratuitamente."
E' come se moderno e antico si contendessero l'anima del Giappone.
Avevo una inopportuna tendenza a dire la verità in un paese in cui nessuno dice mai quello che pensa... quindi ora traduco con estrema precisione le menzogne degli altri.
"Allora... razza di piccoli bastardi... mettetevi in riga o prendo personalmente a calci fino all'ultimo culo estremo orientale che mi si presenti davanti agli occhi." "Perfetto, sergente." "Quando si capisce la lingua, signore, ogni cosa va al suo posto."
Dicono che la spada del samurai sia la sua anima.
Immaginate una persona che vi odia con la più veemente intensità... che afferra una ciocca dei vostri capelli mentre giacete prostrato e inerme... e che vi sfrega la lama spuntata di un coltello arrugginito sullo scalpo... come per segare. Lasciate che l'immaginazione colga, se vi è possibile signor Graham, l'effetto di un rapido e deciso strattone all'attaccatura dei capelli, per staccare eventuali brandelli ancora legati al sistema nervoso. E avrete una vaga idea di come subire uno scalpo.
Io me ne infischio del samurai... voglio conoscere il mio nemico.
Ci saranno molte occasioni per uccidere. Per ora... conosceremo il nostro nuovo nemico. Lascialo vivere!
Io lo so perché non parli. Sei arrabbiato. Sei arrabbiato perché ti fanno vestire da donna.
Un samurai non sopporta la vergogna della sconfitta.
Io ho fatto la mia presentazione. Tu hai fatto la tua presentazione. E' stata una splendida conversazione.
"Hai combattuto contro i tuoi indiani pellerossa?" "Sì." "Raccontami la tua parte in questa guerra." "Perché?" "Desidero imparare." "Leggi un libro." "Preferisco fare una buona conversazione." "Perché?" "Perché... siamo entrambi studiosi di guerra."
"Si chiamava Custer." "Conosco questo nome. Ha ucciso molti guerrieri?" "Oh sì, molti guerrieri." "Certo, lui era un bravo generale." "No, non era un bravo generale, era arrogante e avventato. E' stato massacrato perché con un solo battaglione ha affrontato duemila indiani infuriati." "Duemila indiani? E quanti uomini per Custer?" "Erano duecentoundici." "Mi piace questo generale Custer." "Era un omicida... innamorato della sua stessa leggenda... e i suoi uomini sono morti per questo." "Io penso che sia una morte onorevole." "Potrai averne una uguale anche tu magari." "Se... questo è il mio destino."
"Che cosa vuoi da me?" "Cosa vuoi tu per te stesso?"
Sono un popolo enigmatico. Dal momento in cui si svegliano, si dedicano interamente a raggiungere la perfezione in ogni gesto. Non ho mai visto una simile disciplina. Mi ha sorpreso apprendere che la parola 'samurai' voglia dire... servire.
"Prego scusa troppo mente." "Troppo mente?" "Mente spada, mente gente che guarda, mente nemico. Troppo mente. No mente."
Che cosa vuol dire essere samurai? Dedicarsi anima e corpo a una serie di principi morali. Cercare il silenzio della mente e giungere alla perfezione della via della spada.
Ci sono tante cose qui che non capirò mai. Non sono mai stato un frequentatore di chiese. E quello che ho visto sui campi di battaglia mi ha spinto a interrogarmi sui disegni di Dio.
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
Gli occhi della tigre sono come i miei, ma lei ha attraversato un mare profondo e agitato.
"Tutti i soldati hanno incubi." "Solo chi ha vergogna per quello che ha fatto."
"Tu hai visto molte cose." "E' così." "E non temi la morte... ma anzi, qualche volta la desideri. Non è vero?" "Sì." "Anche io. Capita a chi ha visto ciò che noi abbiamo visto."
"Stiamo tutti morendo. Riconoscere... la vita in ogni respiro, in ogni tazza di tè, in ogni vita che togliamo. La via del guerriero." "La vita in ogni respiro." "Questo è... Bushido."
La via del samurai non è più necessaria, ormai.
Io morirò ucciso dalla spada. La mia o... quella dei nemici.
"Combatterai anche tu gli uomini bianchi?" "Se verranno qui, sì." "Perché?" "Perché vengono a distruggere quello che ho imparato ad amare."
"La via del samurai è difficile per i bambini. Gli manca suo padre." "Ed è arrabbiato perché la colpa è mia." "No. E' arrabbiato perché ha paura che morirai anche tu."
"Tu pensi... che un uomo può cambiare il suo destino?" "Penso che un uomo fa ciò che può... finché il suo destino non si rivela."
Io appartengo al guerriero in cui la vecchia via si è unita alla nuova.
Verrò a cercarvi sul campo.
"Non sei costretto a morire qui." "Sarei dovuto morire tante altre volte prima." "E sei vivo ancora una volta." "Sì." "Non era la tua ora." "Non è finita."
Tu hai riconquistato il tuo onore... lascia che muoia col mio.
Mi mancheranno le nostre conversazioni.
Perfetti... sono... tutti... perfetti.
Altezza... se mi ritenete vostro nemico... comandatemelo... e io volentieri mi toglierò la vita.
Io ho sognato un Giappone unificato, in una nazione forte, indipendente e moderna. E ora... noi abbiamo ferrovie, cannoni e abiti occidentali... ma... non possiamo dimenticare... chi siamo... né da dove veniamo.
"Ditemi come è morto." "Io vi dirò... come è vissuto."