Ultimo aggiornamento:
30/04/2024
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MILK

Anno: 2008
Regia di: Gus Van Sant
Genere: Drammatico
Il mio nome è Harvey Milk e voglio reclutarvi tutti.
Sono una persona che lotta per quello in cui crede.
Serve un cambiamento.
La politica è teatro. Non è tanto questione di vincere. Tu ti presenti e dici 'sono qui' e hai la loro attenzione.
"Sprechi tutte le tue energie a fare di te un bersaglio e quand'è la fine neanche vincerai." "Quante volte te lo devo dire... non è solo questione di vincere."
Non cerco il consenso di nessuno... non ne ho il tempo.
Io non sono un candidato, io sono parte di un movimento, il movimento è il candidato... c'è una differenza.
Sarai il primo uomo dichiaratamente gay eletto a una carica istituzionale degli Stati Uniti.
Tu non sei malato e non sei sbagliato e Dio non ti odia.
E io dico che noi dobbiamo dare a tutti loro la speranza. La speranza. Per un mondo migliore. Speranza per un domani migliore. Speranza per un posto migliore dove andare se è difficile vivere a casa. Speranza per il lavoratore che si risveglia dal sogno americano solo per scoprire che di colpo ha perso il lavoro. Noi dobbiamo dargli speranza.
Se vogliamo convincere il 90% a occuparsi di noi 10% dobbiamo fargli sapere chi siamo noi.
La privacy è il nemico e se voi volete il vero potere politico, se è questo che volete... provate a dire la verità per cambiare.
Non è solo questione di lavoro o di obiettivi, è per la nostra vita che stiamo lottando.
Sulla statua della libertà c'è scritto 'date a me le vostre stanche, le vostre povere, le vostre cenciose masse che gridano per essere libere'. Nella dichiarazione d'Indipendenza è scritto 'tutti gli uomini sono creati uguali e dotati di alcuni inalienabili diritti'. Quindi, per il signor Briggs e la signora Bryant e tutti i bigotti là fuori... non importa quanta forza ci metterete, non potrete mai cancellare quelle parole dalla dichiarazione d'Indipendenza. Non importa quanta forza ci metterete, non cancellerete quelle parole dalla base della statua della libertà. Questo è ciò di cui l'America è fatta. O la ami o te ne vai!
In realtà, credevamo di non avere alcuna possibilità di batterli, ma quello in cui speravamo era di organizzarci quanto bastava per riuscire una volta battuti a scatenare l'inferno.
Un'omosessuale con il potere... c'è da aver paura.
Ieri sera ho avuto una telefonata da Altuna, Pennsylvania. La voce era molto giovane e quella persona ha detto... grazie. Dovete eleggere persone gay. Così che quel giovane e le migliaia e migliaia di giovani come lui possano sperare in una vita migliore. Sperare in un domani migliore. Io chiedo questo... che se dovesse esserci un omicidio, in cinque, in dieci, in cento, in mille siano a levarsi in piedi. Se una pallottola mi trapasserà il cervello che serva a distruggere ogni muro dietro cui ci nascondiamo. Io chiedo che il movimento continui perché non è questione di guadagno personale, non è questione di individualismo e non è questione di potere. E' questione dei noi là fuori... e non solo i gay, ma i neri e gli asiatici e gli anziani e i disabili. I noi. Senza la speranza i noi si arrendono. So che non si può vivere solo di speranza... ma senza la speranza... la vita non vale la pena di essere vissuta. E quindi tu... e tu... e tu... dovete dar loro la speranza. Dovete dar loro la speranza.