SENTIERI SELVAGGI

"Puoi chiamarmi capitano." "Capitano, il reverendo Samuele Johnson Clayton... fà molto effetto." "Guarda... il figliol prodigo... quando sei tornato? Non ti ho più visto dalla capitolazione... anzi, ti dirò che non ti ho visto neanche allora." "Non credo nelle capitolazioni... no. Ho sempre la mia sciabola e non l'ho trasformata in un vomero ancora."

Secondo me... un uomo deve fare un giuramento alla volta. Io ho fatto il mio agli Stati Confederati d'America.

"Zio Ethan, c'è qualcosa di insidioso in questo sentiero." "Non chiamarmi zio." "Sì, signore." "Non mi devi chiamare neanche signore, nemmeno papà e tantomeno nonno. Siamo parenti solo per via d'Adamo." "Allora com'è che vi debbo chiamare?" "Mi chiamo Ethan."

Che cosa vuoi da me, che ti faccia un disegno? Con i particolari? Non mi chiedere nulla. Finchè vivrai non mi domandare più nulla!

Gli indiani inseguono una cosa finchè credono d'averla inseguita abbastanza. Poi la piantano. Lo stesso succede quando fuggono. Non si rendono conto che ci possa essere qualcun altro che... continua a inseguire la sua preda. Quindi li troveremo alla fine, te lo prometto. Li troveremo... questo è sicuro come... il sorgere del sole.

7 dita, Martin... 7 dita.

"Complimenti Capitano! Molto bene figlio! Siete ferito? Pallottola? Freccia?" "Spiedo!"