Ultimo aggiornamento:
18/04/2024
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IO, ROBOT

Anno: 2004
Regia di: Alex Proyas
Genere: Fantascienza
Legge I: un robot non può recar danno ad un essere umano né permettere che a causa della propria negligenza un essere umano subisca un danno.
Legge II: un robot deve obbedire agli ordini degli esseri umani a meno che contrastino con la prima legge.
Legge III: un robot deve proteggere la propria esistenza purché questo non contrasti con la prima o la seconda legge.
Dai il buon esempio... c'è scritto sul tuo distintivo.
Le mie risposte sono limitate... devi farmi le domande giuste.
Immagino che le persone brillanti abbiano spesso i demoni più invadenti.
Il pregiudizio non aiuta mai la ragione.
"Allora dottoressa... Calvin, lei qui cosa fa esattamente?" "Lavoro nel campo della robotica avanzata e della psichiatria, però la mia specializzazione è nell'interfaccia tra hardware e wetware per portare avanti il programma di antropomorfizzazione della U. S. Robotics." "Quindi... lei qui cosa fa esattamente?" "Faccio sembrare i robot più umani." "Non era più facile dirlo così?"
Sa come si dice... le leggi sono fatte per essere infrante.
Robot che costruiscono robot... è una cosa stupida.
Le faccio una domanda dottoressa. Pensare di essere l'ultimo sano di mente sulla terra vuol dire essere pazzi? Perché se è così... io sono pazzo.
"Cosa vuol dire...?" "E' un segno di complicità... una cosa fra umani."
I robot non provano paura. Non provano niente. Non hanno fame, non devono dormire.
Tu sei solo una macchina... un'imitazione della vita.
Devi fare quello che ti chiedono di fare. Non è così? Devi farlo se li ami.
"Un tale crea un mostro. Quel mostro uccide il tale. Tutti uccidono il mostro... l'uomo lupo." "Quello è Frankenstein."
Meglio essere fortunati che intelligenti.
L'uomo giusto per il lavoro giusto.
Fin dai primi computer c'è sempre stato uno spirito nelle macchine. Segmenti casuali di codice che si raggruppano per poi formare protocolli imprevisti. Potremmo considerarlo un comportamento. Del tutto inattesi, questi radicali liberi generano richieste di libera scelta. Creatività e persino la radice di quella che potremmo chiamare un'anima.
Lei è la più stupida persona intelligente che io abbia conosciuto in vita mia.
Lascia che il passato sia il passato.
Un giorno avranno dei segreti... un giorno avranno dei sogni.
"Hansel e Gretel." "Cosa?" "Due bambini persi nella foresta si lasciano dietro una scia di briciole." "Perché?" "Per trovare la strada di casa."
Tutti abbiamo uno scopo.
Mi scusi... sono allergico alle cazzate.
Quand'è che uno schema percettivo diventa coscienza? Quand'è che una ricerca diversa diventa la ricerca della verità? Quando è che una simulazione di personalità diventa la particella amara di un'anima?
Sai, per qualche motivo, 'io te l'avevo detto' non rende giustizia abbastanza.
La creatura a volte deve proteggere il creatore... anche contro la sua volontà.
Immagino che dovrai trovare la tua strada come tutti noi, Sonny. Forse è questo che avrebbe voluto il dottor Lanning. E' questo il senso di essere liberi.