Ultimo aggiornamento:
26/03/2024
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TUTTI GLI UOMINI DEL RE (2006)

Anno: 2006
Regia di: Steven Zaillian
Genere: Drammatico
Per trovare una cosa, qualsiasi cosa, una grande verità o un paio di occhiali smarriti, bisogna prima credere che nel trovarla se ne trarrà qualche vantaggio. Tanto tempo fa, io ho trovato una cosa. Ed allora ci sono rimasto aggrappato disperatamente. E' a questa cosa che devo il mio successo nella vita. Lei ha fatto di me quello che sono oggi. E' una massima. Quello che non sai, non ti fa soffrire. Lo chiamavano idealismo... in un libro che ho letto.
Il tempo porta ogni cosa alla luce.
A volte uno può volere una cosa così tanto, esserne così posseduto... che dimentica perfino che cos'è che vuole.
Se voi non votate... voi non contate.
Quando vengono a farti le sviolinate... non dare retta.
Truffa si chiama quando la fa chi non sa usare le posate giuste.
Come potrei, attento come sono a non sapere mai quello che chiunque fa ovunque in qualsiasi momento.
La diceria parla con mille lingue.
Lei ha bazzicato troppo la politica per usare la parola coscienza con tanta facilità.
Se si abbatte il leone, il resto della giungla trema di paura e si mette subito in riga.
L'uomo è concepito nel peccato e nasce nella corruzione. Passa dalla puzza del pannolino al fetore del sudario.
Loro vogliono rovinare me... perché vogliono rovinare voi. Ma la vostra volontà è la mia forza. Il vostro bisogno è la mia giustizia e a loro non darò scampo.
L'amico della tua giovinezza... è l'unico amico che avrai... perché lui non vede chi sei. Lui vede nella sua mente un volto che non esiste più. E pronuncia un nome... Spike, Gordon, Red, Rusty, Jack... che appartiene a quel volto ora inesistente. Lui è ancora il giovane idealista che eri anche tu. Vede ancora il bene e il male in bianco e nero. E gli uomini come peccatori o santi. Ma mai come entrambe le cose. E si sente superiore nella consapevolezza che tu non sai più distinguere gli uni dagli altri. E' questo che ti spinge a cercare di conficcargli dentro il pugnale. Perché c'è una sorta di snobismo nel fallimento. Come il ghigno sulla faccia dell'ubriaco.
Si può sempre cavare bene dal male. In ogni cosa. In politica, in poesia e tutto quello che ci sta in mezzo, non fa differenza. Un uomo che scrive un sonetto fa cosa buona. E' forse meno buona se si scopre che la pupa per cui l'ha scritto è sposata a un altro... che la sua passione è illecita?
Mi piacerebbe capire una cosa, però. Se come dice lei c'è solo il male all'inizio dal concepimento in poi e il bene bisogna cavarlo dal male, come si fa a sapere cos'è il bene?
Ci sono troppi pochi misteri degni di questo nome in giro.
Ti capitano solo un paio di momenti che determinano la tua vita. A volte uno soltanto. E poi è finita... per sempre.
Cos'è la politica se non un fatto di scelte?
C'è un prezzo per ogni cosa.
Dopo ogni grosso trauma o crisi, dopo che lo shock si placa e i nervi smettono di contrarsi, cominci a assuefarti alla nuova condizione. Perché sai che ogni possibilità di modificarla è esaurita. Finalmente hai visto il quadro generale. Perché ti sei posto abbastanza indietro da averne la visione globale. Ma essendo troppo tardi per porvi rimedio non resta che adeguarsi. Ed ecco qua. Non c'è altro da fare o dire. Tranne che Dio e il nulla hanno molto in comune. Fine dei giochi. Quello che non sai è che stai sbagliando.