I FIUMI DI PORPORA

"Posso aiutarla?" "Ha da accendere?"

"Chi l'ha fatta passare?" "I suoi uomini."

"E' solo, avevo chiesto una squadra speciale... che c'è se ne fottono?" "La squadra sono io."

"Mi scusi, ho il terrore dei cani." "Non è dei cani che bisogna aver paura, ma dei padroni."

Le mani e gli occhi sono le sole parti uniche del nostro corpo... sono diverse in ogni individuo come il DNA, sono il nostro marchio biologico.

I poliziotti sono come gli insegnanti, non sempre si scelgono la scuola.

Noi siamo i padroni, siamo gli schiavi, siamo ovunque e da nessuna parte... regniamo sui fiumi di porpora.

Quando punti la pistola in faccia a qualcuno, controlla prima che sia carica... coglione!

"Un serial killer uccide per esistere... qui abbiamo a che fare con un cacciatore." "Un cacciatore?" "Colpisce la preda e semina trappole."

"Vuol dirmi che cosa cerca?" "Cerco di capire."

La semplicità è dei grandi.

Non risponde mai alle domande che le fanno o ce l'ha proprio con me?

Non è roba da ragazzini... e non ho tempo per insegnarti il mestiere.

La pianti di menarsela solo perché è nei libri di storia della polizia.

"Io lavoro da solo." "Beh, anch'io... siamo in due."

E' un gioco di specchi... ogni cadavere è un indizio per scoprire il successivo.

I fiumi di porpora sono il sangue degli uomini perfetti.

A volte le vittime sono colpevoli.

Ma chi si crede di essere quella pazza... Cliffhanger?