Gli incredibili X-Men

"Calma! In fondo un terrificante mostro psichico ha appena finito di usare la nostra mente come fogna." "Ti prego. Mi sento molto peggio quando faccio colazione."

A Tokyo, per chi sa dove guardare, vi sono posti che sembrano appartenere a un altro pianeta. Per la verità Tokyo è già un pianeta a parte, ma al suo interno contiene pianeti dentro altri pianeti. Quelli che Tokyo non ha divorato nella sua marcia verso la supremazia. Pianeti tascabili da conquistare, talvolta quieti come una tomba.

Per noi è naturale, X-Men, come lo è per tutti, mutanti o no, desiderare di lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo conosciuto. Ambire a raggiungere il massimo delle nostre potenzialità, cercando il meglio in noi stessi e negli altri, là dove Magneto avrebbe tacitamente dato per scontato il peggio. Sì, è un'utopia irrealizzabile, forse. Ma ciò che più conta non è realizzarla. Ciò che importa è provarci. E i nostri poteri, la nostra posizione di eroi, forse il semplice fatto di essere vivi, ci impongono di tentare.

"Vi salvo, X-Men" mi ha detto "Perché questo è lo scopo della mia vita. Proteggere la mia gente, l'homo sapens superior, la razza mutante, da quanti ci vorrebbero distruggere. E quelle forze sono legioni. In questo, e sospetto in niente altro, Charles, ci assomigliamo. Sono sopravvissuto a un Olocausto. Non potrei tollerarne un secondo. Né potrei tollerare alcuno che operi per favorirlo. Non portavo rancore a te, vecchio amico, o ai tuoi studenti, prima che decideste di opporvi a me. Non ho avuto altra scelta che annoverarvi tra i miei nemici. Su questo, non coltivate illusioni. Forse è meglio che finisca così, Charles. Forse è meglio che il mio sogno finisca in fiamme e in gloria, quassù nei cieli, perché se ci fossimo incontrati di nuovo non ti avrei portato alcuna pietà. Ti lascio il tuo sogno, Charles. Ma temo che col tempo, quando capirai che è sempre stata la speranza di un pazzo, il tuo cuore si spezzerà. Addio, amico mio."

Hanno scelto, Charles. Liberamente. E così ho fatto io. La mia vita è stata modellata da forze e avvenimenti che nessuno di voi comprenderebbe. Tu parli alla parte migliore dell'umanità. Io ho subito la peggiore. Tu immagini la realtà dell'Olocausto, dei campi della morte nazisti. Io vi sono cresciuto. Come dici tu, forse il sangue, la rabbia e la morte mi macchiano. Ma forse, quello stesso sangue, quella stessa rabbia e quella stessa morte costituiscono la corazza che proteggerà me e quanti con me affronteranno la prova che ci aspetta. Il passato è solo il preludio, amico mio. E il futuro che prevedo per te è guerra.

Il Professor Xavier è un idiota!

C'era una volta una donna che sapeva volare.

"Tuo padre ti ha insegnato a sparare?". "Sì". "Brav'uomo".

Il destino è il termine con cui i vigliacchi descrivono ciò che non hanno la forza di cambiare.

Dovunque andiamo camminiamo sulle ossa delle razze estinte... ridotte in polvere.